Con il progredire del dialogo sulla sessualità e sul genere, questo campo è vitale per capire come le identità maschili sono costruite e rappresentate in un mondo sempre più inclusivo. I loro discorsi non solo catturano i momenti di desiderio, ma sfidano anche le narrazioni dominanti su cosa significhi essere un uomo nella società di oggi.
Gli artisti del CAEL Erlen Zerpa, Gabriela Kotesky, Martín Toye, Rod Domínguez, Federmann Parra, Misael Carpio, César Augusto Muñoz, Lean Giménez, Rodolfo Domínguez e Franklin García partecipano alla mostra in linea parallela con il lavoro di Aarón Martínez ognuno approfondendo dal proprio punto di vista un linguaggio che affronta il corpo e l’erotismo come premessa fondamentale dell’arte contemporanea da, per e attraverso la fotografia.
Lo sguardo gay attraverso la fotografia omoerotica gioca un ruolo cruciale perché, a differenza del maschile eterosessuale, che tradizionalmente oggettifica le donne, non solo osserva, ma si identifica con il soggetto fotografato generando una dinamica in cui l’uomo omosessuale diventa l’oggetto e, allo stesso tempo, il soggetto del desiderio. Da questo approccio si ottengono prospettive più nutrite ed eterogenee del corpo maschile – al contrario del nudo femminile non è ancora considerato socialmente accettabile – che vengono rappresentate in molteplici modi, da quella che si concentra sull’evidenziare il muscoloso a quella che offre un punto di androginia. Immagini che vengono prodotte per spiegare i molteplici ideali di bellezza cercando di raccontare cosa significhi essere un “uomo” nella società di oggi sfidando le norme culturali sulla sessualità e sul genere. Una celebrazione dell’estetica maschile mentre vengono esplorate le complessità dell’attrazione sessuale, per contribuire alla costruzione delle identità.
La fotografia è passata così dall’essere una risorsa marginale a intrecciarsi con l’arte contemporanea e la cultura popolare, dove i confini tra le tre categorie si sono mischiati e macchiati tra loro. E man mano che sempre più creatori vengono coinvolti in queste rappresentazioni, lo spettro di ciò che può essere considerato arte si espande, fino a confondere i confini tra l’erotico, il politico e il sociale. La fotografia diventa così un potente veicolo per esplorare e rivendicare le situazioni più diverse all’interno delle varie culture.
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